Padola Dosoledo Candide Casamazzagno
Il Comune di Comelico Superiore è posto sul lembo settentrionale della Provincia di Belluno e confina con la Provincia Autonoma di Bolzano e con l'Austria.
Compongono il comune quattro paesi: Padola, Dosoledo, Candide e Casamazzagno, oltre a tre borgate Sacco, Sega Digon e Sopalù le quali fanno da contorno ai centri principali.
Candide, è il paese più antico, risale al 1186 l'atto di vendita del Monte Ombrio agli abitanti del borgo da parte dei Caminesi, feudatari del Cadore. Sottoposto a distruzioni a causa di incendi rinacque sempre sulla ridente posizione panoramica in cui sorge.
La chiesa di Candide è dedicata a S. Maria Assunta e la sua costruzione originaria è antichissima. Quella attuale risale alla seconda metà del '700 e fu realizzata su progetto di Felice Del Fabbro. La parrocchia fu fondata nel 1636, mentre la curazia è di qualche decennio precedente.
Adiacente la chiesa parrocchiale vi è la chiesetta di S. Antonio Abate edificata da Mistro Nicolò Ruopel che si firma "murador de Carnia". Nel centro di Candide sorge l'antica casa Gera (XVII sec.), edificio severo e squadrato che testimonia lo splendore dell'antica famiglia (tra i suoi componenti più illustri, Bartolomeo, vescovo di Feltre fino al 1681 e il nobile Giacomo, proprietario nel 1635 della "Stua" sul torrente Padola. Nelle vicinanze si è ubicata la seicentesca casa Giacobbi.
Casamazzagno, che si trova a monte dell'abitato di Candide sulle pendici del monte Spina, offre una spettacolare visione panoramica, soprattutto dall'alto del borgo dove sorge l'antica chiesa dedicata a S. Leonardo, costruita da Nicolò Ruopel nel 1545.
Nelle vicinanze di S. Leonardo, in località "strapilu" sorgono dei tabià a struttura massiccia, di arcaica fattura, uno dei quali viene fatto risalire al 1600.
Nel centro del paese si trova la neoclassica chiesa di S. Leonardo nuovo eretta nel 1870; nelle vicinanze vi è il museo etnografico allestito dal circolo culturale "La Stua".
Dosoledo ripetutamente colpita da incendi adottò nel 1857 e nel 1874 due piani di rifabbrico per la ricostruzione dell'abitato con edifici in muratura, ma conserva ancora qualche bella testimonianza di abitazioni in legno: case del tipo dolomitico un tempo diffuse in tutto il Cadore. Con il rifabbrico, i rustici furono ricostruiti in legno fuori dell'abitato, assecondando la planimetria a forma di scudo.
Una chiesa c'era nei primi decenni del '500, ma quella attuale è della prima metà del secolo scorso. Progettata dal Segusini, dedicata ai SS. Rocco e Osvaldo, venne eretta nel 1844 e consacrata nel 1847. All'interno ha affreschi di Giovanni De Min e opere del Brustolon. Al centro del borgo sorge il seicentesco palazzo Zandonella Dall'Aquila.
Padola principale stazione sciistica del Comelico, fu il primo paese del Cadore ad essere integralmente ricostruito in seguito all'incendio del 1845. Il rifabbrico, su progetto del Segusini, si concluse nel 1860, concepito secondo un complesso disegno urbanistico e architettonico, con le file di fabbricati disposti a croce di S. Andrea convergenti verso la piazza. Domina la piazza la chiesa di S. Luca Evangelista costruita tra il 1862 ed il 1869 conserva all'interno opere di Tomaso Da Rin e di Cesare Vecellio.
Altre chiesette da ricordare nei dintorni sono quella della Madonna delle Grazie eretta nel 1859 al ponte Padola, e quella dedicata a S. Anna costruita nel 1699 che sorge sulla strada verso il Passo di S. Antonio. Nel centro del paese si trova il Museo della Cultura Alpina del Comelico.
Valgrande ampio anfiteatro naturale, con le sue acque solforose, costituisce indubbia attrazione turistica come località termale e di relax, punto strategico di partenza per escursioni estive ed invernali.