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Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano - S.Stefano di Cadore

CHIESA PARROCCHIALE DI SANTO STEFANO - S.STEFANO DI CADORE

Parrocchia di Santo Stefano di Cadore  Tel 0435 62265  Don Paolino Rossini 3470556312

Ubicazione: Piazza di Santo Stefano di Cadore.
Festa patronale: 26 dicembre, Santo Stefano.
E’ probabilmente la seconda Chiesa sorta in Cadore, dopo la Chiesa eretta sul Montericcio
(Pieve di Cadore) dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo e la prima in Comelico.
Alcuni studiosi la fanno precedere da un primo altariolo già nel VIII secolo, poi da una chiesetta officiata intorno al mille: di tutto questo non esiste prova certa.
Il coro della Chiesa attuale con lineamenti gotici è risalibile al trecento.
Nel 1478 l’edificio subì modifiche e nel 1664 venne ampliato e si aggiunsero le due navate laterali. In corso d’opera i pilastri originari non ressero al carico supplementare causando un miserevole crollo della volta centrale della vecchia Chiesa.
I lavori si conclusero nel 1674.
L’attuale edificio rivela una somma di elementi architettonici dovuti ai molti interventi succedutisi nei secoli.
Le famiglie benestanti del paese richiamarono da fuori valle artisti ai quali commissionarono la costruzione degli altari.
I Fabris donarono l’altare ligneo di S. Giovanni, i Poli l’altar maggiore, i Pelizzaroli l’altare di S. Antonio e i De Mario l’altare di S. Giuseppe, tutti di epoca seicentesca.
L’altare della Passione, di particolare pregio, è strutturato in cirmolo per opera dello scultore Bartolomeo D’Ambros di Campolongo mentre i gruppi della Crocifissione ed i Misteri della Passione si devono alla bottega Ghirlanduzzi di Ceneda terminati negli anni 1672.
Ad ignoti pittori di gusto vecelliano si attribuiscono le tele del “battesimo di Gesù” (altare di S. Giovanni) e del “Santo Vescovo” (Altare di S. Odorico).
Le pale di S. Antonio e di S. Giuseppe sono dell’ottocentesco T. Da Rin, sono presenti anche opere di Cristoforo Conforti di tradizione veneto tizianesca.
Nel 1684 sorse il campanile a pianta quadrata, restaurato e modificato nella cella campanaria a seguito dei danni causati da un fulmine nel 1922.
La Chiesa conserva una pregevole collezione di corredi e paramenti liturgici di provenienza veneziana (XVII-XVIII secolo)

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